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L'Assegno Unico

L’assegno unico universale dal prossimo mese di marzo verrà corrisposto dall’Inps a tutte le famiglie con figli che ne faranno richiesta e prenderà il posto delle prestazioni esistenti a sostegno delle responsabilità genitoriali. Infatti, in base all’articolo 3 del Dlgs 230/2021 (si veda anche il messaggio Inps 4748 del 31 dicembre scorso) hanno diritto all’Auu, per importi differenziati in funzione dell’Isee del nucleo familiare, tutti i soggetti in possesso dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia. Quindi, differentemente da quello che avveniva per gli assegni familiari finora in vigore, anche i genitori percettori degli altri redditi, diversi da quelli di lavoro dipendente (redditi di lavoro autonomo, fondiari, d’impresa, di capitale e diversi ex articolo 6 del Tuir), da marzo 2022 beneficeranno dell’assegno. Una platea caratterizzata anche per una maggiore discontinutà reddituale tra un anno e l’altro, rispetto ai lavoratori dipendenti.

La generalizzazione del nuovo “sussidio” – che, si precisa, non costituisce reddito per i percettori – farà però perdere a tutti i contribuenti il diritto a usufruire delle detrazioni per figli a carico fintanto che questi ultimi non raggiungeranno 21 anni di età.

Aiuto anche per titolari di altri redditi, prima esclusi

La novità non è di poco conto. Oggi anche i genitori che, per la tipologia di reddito prodotto, finora non sono stati abituati a interfacciarsi con l’Inps per avere, mese per mese, un riconoscimento da parte dello Stato a sostegno dei costi sostenuti per mantenere i propri figli, occorre che si attivino immediatamente per usufruire da subito dell’assegno.

Infatti, mentre i titolari di redditi di lavoro dipendente già potevano presentare annualmente domanda per gli assegni familiari all’Inps (il cui importo è anticipato in busta paga dal datore di lavoro), spesso fotografati da Isee sotto una determinata soglia, i lavoratori autonomi invece fino ad oggi hanno solamente usufruito delle detrazioni per figli a carico in sede di presentazione del modello Redditi (tali contribuenti non possono infatti presentare il modello 730) e solo se il loro reddito viene determinato ordinariamente.

Raggiunti anche i forfettari, finora senza detrazioni per i figli

Il nuovo assegno unico è invece un beneficio economico a carattere “universalistico” di natura assistenziale, erogato direttamente dall’Inps su base mensile (non è una detrazione d’imposta). Dal prossimo mese di marzo potranno goderne tutti i genitori con figli a carico fino 18 anni (ovvero in presenza di alcune condizioni fino a 21 anni), anche qualora il loro reddito venga determinato forfettariamente e/o con imposta sostituiva